APPROFONDIMENTO | MANTENERE COME NUOVO IL VOSTRO TEAK

Il miglior trattamento è il meno caro

COME MANTENERE NUOVA LA VOSTRA COPERTA IN TEAK O COME RINNOVARLA

Bello il ponte di teak, ma che fatica tenerlo in ordine! Vediamo oggi come poter ottenere buoni risultati senza impazzire nel trovare l’ultimo miracoloso prodotto chimico che fa tutto da solo.


Il teak è un materiale fantastico ma bisogna averne buona cura, strutturalmente è composto da un'alternanza di fibre morbide e dure per cui è importante non sfregare nel senso delle venature con la spazzola, questo porterebbe a grattare via le fibre morbide e a evidenziare quelle dure, molti ponti presentano questo difetto percepibile al tatto proprio per una manutenzione sbagliata.

Per lavare il ponte in teak bisogna usare una spazzola morbida, molto morbida, con setole molto fitte, come un pennello da barba per intenderci. Si dice che sia assolutamente vietato usare l’idropulitrice ma le scuole di pensiero non sempre coincidono, anche perché è molto più veloce. Come prodotti girando per internet e negozi troverete migliaia di ditte che proporranno i loro “teak cleaner” miracolosi e costosissimi, il mio consiglio è usare acqua abbondante e un sapone neutro e non aggressivo. O il famoso e ottimo prodotto TEAK WONDER.

Il teak si pulisce con l’acido ossalico, che si compra dai rivenditori di prodotti chimici e costa pochissimo; è la stessa cosa che si compra costosissima nei negozi di nautica in confezioni microscopiche.

Spesso però, le aspettative dei diportisti sono andate deluse, o perché le promesse non venivano mantenute o, addirittura, a causa dei danni provocati da tali prodotti. Molti hanno sentito storie sui preparati estremamente aggressivi che producono danni al tek, alla ferramenta di coperta, al sigillante dei comenti e perfino al gel-coat della vetroresina; altri hanno potuto constatare come alcuni protettivi restano a lungo appiccicosi assorbendo polvere e sporcizia col risultato di un tek reso scurissimo ed, in definitiva, sporco.

Talvolta al danno si aggiunge la beffa, perché, volendo eliminare il prodotto incriminato dalla coperta, si scopre che l’unico sistema è di carteggiarla!
L’elenco potrebbe durare a lungo ma è già sufficiente per comprendere perché molti “esperti”, scottati una prima volta, sconsigliano per il tek l’uso di ogni prodotto diverso dall’acqua.

Altro problema che spesso è incubo per i possessori di coperte di teak sono le macchie di unto: l’olio dell’insalata, la crema solare o il gasolio attorno al tappo dei serbatoi. Anche qui i prodotti proposti sono molteplici, il mio consiglio è il “Via Va”, si proprio quello che si mette sulla cravatta al ristorante, spruzzi subito, lasci asciugare e spazzoli via la polverina, molto più semplice e poco oneroso dei prodotti pensati ad hoc.

A fine stagione quando avete voglia di spaccarvi la schiena per amore del vostro ponte (o per fare bella figura in porto) procuratevi un secchio pieno di limoni, tagliateli in 4 spicchi e dopo aver fatto il lavaggio normale come sopra mettetevi in ginocchio e cominciate a passare il limone sul teak come fosse una saponetta, spremendolo bene. Questa volta va bene il senso delle venature perché il limone è comunque più morbido. L’effetto è far spurgare le fibre del legno che buttano fuori tutto lo schifo che si era impastato dentro. Il risultato è un teak che recupera un colore naturale e profuma di limone. Il tutto va fatto con il ponte ancora bagnato e va sciacquato dopo pochi minuti.

MAX.